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Charcot

Il progetto Charcot nasce verso la fine del 2006 da un’idea di Andrea Basagni e Daniele Paoli quale contesto in cui sperimentare sonorità e ricerca melodica, contaminazioni fra forma pop e canzone d’autore.
Seguendo l’idea di richiamare nella musica altre forme espressive, si cercano nei testi suggestioni e influenze provenienti da letteratura, arte e cinema. Le canzoni degli Charcot si colorano di Nouvelle Vague e di pellicole anni sessanta e settanta, di poetica che va da Verlaine alla beat generation, di immagini da Matisse alla pop art, in un percorso da cui prende forma qualcosa che a noi piace definire “pop cantautorale”.
Con la collaborazione alla voce di Francesca Macconi si concretizza l’ipotesi di un album breve, e nel 2009 esce Apéritif Pop, primo EP degli Charcot.


Apéritif Pop

Per scaricare le canzoni in formato MP3 clicca sul titolo con il tasto destro, quindi scegli “Salva link con nome” o “Salva destinazione con nome”.
In alternativa puoi scaricare l’intero album Apéritif Pop come singola cartella compressa (circa 25 MB).

Strana Dama
Lettre
Bistrot
C’est Si Drole
Glamm

Andrea Basagni: chitarre, tastiere, pianoforte, programmazione loops, cori, voce in Bistrot
Daniele Paoli: basso elettrico, tastiere in C’est Si Drole

Hanno partecipato:
Francesca Macconi: voce, cori
Francesco Taiti: batteria in C’est Si Drole
Simone Marrucci: chitarre aggiuntive in Glamm

Copertina di Charcot - Apéritif Pop

Bistrot, il video

(maggio 2020)
Un po’ come alcune cose sono frutto di un’urgenza, altre cercano un momento giusto per realizzarsi. Così, da queste strane settimane chiusi in casa nasce qualcosa che, nella routine quotidiana, a nascere faticava.
La canzone stava nel nostro EP di dieci anni fa, era la “traccia tre”, ma al tempo trascurammo l’ipotesi di un video. Possibilità recuperata invece l’anno scorso, con un’improvvisata e emozionante reunion in sala prove per le riprese.
Riprese rimaste poi lì molti mesi, in attesa di voglia e di idee. Arrivate nel tempo lento di questa quarantena.
Gran parte del merito va a Silvia de Bellis che, oltre al ruolo di attrice, ha curato l’intero montaggio. Un lavoro di collaborazione artistica svoltosi, ovviamente, tutto a distanza.
Ne è venuta fuori una piccola opera creativa dal sapore artigianale, “home made”, che io trovo davvero bella.